Il Monastero di Cascinazza seguendo l’antica regola benedettina “ora et labora” ha dato vita al primo microbirrificio italiano completamente gestito da monaci. Il lavoro manuale è parte integrante della vita monastica benedettina, secondo quanto lo stesso San Benedetto (480-547) prescrive nella sua Regola: «Sono veri monaci, se vivono del lavoro delle proprie mani».
Cascinazza è una piccola frazione di Buccinasco, alla periferia di Milano. Qui all’interno del Parco agricolo Sud sorge dal 1977 il monastero dei benedettini. La comunità, 17 monaci che vivono dei frutti del loro lavoro, ha trovato spazio in un tipico cascinale lombardo ristrutturato.
Al Monastero di Cascinazza l’attività prevalente fino al 2004 era quella agricola ma ben presto il reddito proveniente da quest’unica fonte divenne troppo esiguo per il mantenimento del monastero stesso. Di conseguenza i monaci hanno deciso di ampliare la propria attività, inserendosi nel solco della tradizione monastica: inizia così la storia del primo microbirrificio italiano gestito unicamente da monaci. Ma per la comunità benedettina lo studio è altrettanto importante del lavoro manuale: quindi prima di iniziare la produzione vera e propria è stato necessario un periodo di approfondimento sul campo. Infatti i monaci incaricati della produzione della birra hanno visitato abazie estere rinomate per la loro produzione del nettare ambrato. Ovviamente stiamo parlando delle comunità monastiche del Belgio: Westvleteren, Achel e Chimay (quest’ultima presente con la sua birra ormai in tutti i supermercati italiani). Questa esperienza è stata coniugata con la nostra tradizione gastronomica e ha portato alla creazione di 4 linee di birra: Amber, Bruin, Kriek e Blonde. La Birra Cascinazza Blond è stata premiata con la Medaglia d’Argento al prestigioso concorso internazionale Brussels Beer Challenge 2014.
Ma il lavoro del Monastero di Cascinazza non si è certo fermato alla sola birra. Stiamo parlando di un monastero dell’ordine di San Benedetto: salta subito in mente l’associazione con orti botanici rigogliosi di piante officinali. In fondo sono stati proprio i benedettini a creare questi orti dove mettere a frutto la loro sapienza erboristica e medica.
Quindi la linea di prodotti arriva a comprendere anche miele, idromele e soprattutto un ottimo amaro. Dal 2015 viene infatti prodotto un amaro “dalla gradazione alcolica contenuta ma con una buona struttura e dalla persistenza aromatica complessa”. Anche questo prodotto ha visto la luce dopo un paziente percorso di studio, fino al raggiungimento di una miscela in grado di soddisfare i monaci. Piccolo inciso sulla “gradazione alcolica contenuta”: è comunque un amaro che raggiunge 21°, non una passeggiata, anche se decisamente più contenuta rispetto alla gradazione alcolica di altri amari.
La produzione del Monastero di Cascinazza segue gli ordinamenti benedettini: quindi non è possibile visitare il birrificio, proprio perché la vita dei monaci non prevede contatti con il pubblico, salvo in occasione di funzioni religiose. Qui il tempo scorre con un sapore diverso, per permettere la salvaguardia di un’esperienza monastica ormai sempre più rara. Come sottolineano i monaci stessi “Non bisogna avere fretta ma rispettare il naturale processo di fermentazione e maturazione della birra per ottenere il massimo profilo aromatico”. Il rispetto dei tempi naturali, la pazienza, l’attenzione sono le caratteristiche fondamentali che permettono la realizzazione di prodotti di alta qualità. Caratteristiche che inevitabilmente si assaporano e si trasmettono al prodotto stesso.
Non so voi, ma io mi immergo volentieri in questa esperienza, tra echi di inni gregoriani e preghiere in latino, immagini di monaci in fila all’alba per recarsi ai vespri.
Quindi un ottimo abbinamento per un tardo pomeriggio estivo: sorseggiare una birra fredda o un amaro, immergendosi nelle atmosfere del Nome della Rosa di Umberto Eco e dei Pilastri della Terra di Ken Follett.
Sito ufficiale prodotti Monastero Cascinazza
L’amaro Monastero di Cascinazza
Le birre del Monastero di Cascinazza
I monaci del Monastero di Cascinazza al lavoro