Una Chiesa doppia in corso Garibaldi, la cui edificazione porta con sé tutti gli ingredienti per una potenziale serie tv, sulla falsariga di quelle dedicate ai Borgia o ai Medici.
Svolgiamo insieme la trama di questa storia di amori, tradimenti e promesse di fedeltà eterna.
In primo luogo la chiesa di Santa Maria Incoronata presenta una particolarità tale da renderla una tra i più importanti monumenti della Milano del ‘400. Il complesso architettonico è infatti caratterizzato da una doppia facciata: in realtà si tratta di due chiese gemelle, costruite in due momenti diverse e successivamente unificate. La struttura più antica risalente all’epoca dei comuni è quella sulla parte sinistra, in origine chiamata Santa Maria di Garegnano e di proprietà dei padri Agostiniani. Questi ultimi nel 1445 la cedettero con l’annesso convento alla Congregazione Lombarda dell’ordine di Sant’Agostino che ne iniziò la ristrutturazione. Nel 1450 la Chiesa venne rinominata Santa Maria Incoronata in onore dell’incoronazione a duca di Milano di Francesco Sforza. In contemporanea con i lavori di ristrutturazione e su iniziativa della moglie dello Sforza, Bianca Maria Visconti, cominciarono i lavori di costruzione di una nuova chiesa intitolata a San Nicola da Tolentino. Proprio qui si diparte la trama narrativa: durante i primi anni della reggenza milanese, Francesco era spesso assente, a causa dei numerosi conflitti che lo vedevano coinvolto. Voci maligne misero in dubbio la fedeltà di entrambi gli sposi: per mettere a tacere questi pettegolezzi Bianca Maria decise di erigere la seconda Chiesa, identica alla prima, come simbolo di amore e fedeltà. L’unificazione dei due edifici iniziò nel 1468 per terminare intorno al 1485: in questo modo il complesso risultante venne a possedere un’unica planimetria quadrata con due navate, due absidi e sei cappelle laterali.
Inoltre vennero realizzati tre chiostri (di cui ne sopravvisse solo uno) e il porticato. Di particolare rilevanza la Biblioteca Agostiniana: uno dei rarissimi esempi giunti fino a noi di biblioteca dipinta.
All’interno di Santa Maria Incoronata sono conservate diverse opere d’arte: in particolare l’affresco parzialmente conservato di Bergognone “il Torchio mistico”, situato nella prima cappella della navata sinistra. L’opera risale alla seconda metà del quindicesimo secolo e rappresenta la “torchiatura” di Cristo, simbolo del sacrificio eucaristico. Nell’affresco la croce prende le forme di un torchio e il sangue delle ferite del Cristo discende in un calice come se fosse vino. Un ulteriore capolavoro è la lastra tombale dell’arcivescovo Gabriele Sforza, realizzata con lo stesso marmo usato per il Duomo di Milano.
Nel corso dei secoli Santa Maria Incoronata è andata incontro a diverse destinazioni: lazzaretto, magazzino, carcere e anche scuola di agraria. Nel 1900 sotto la direzione del famoso architetto milanese Pellegrini furono compiuti i restauri che l’hanno riportata al progetto originario.
La Chiesa gemella di Santa Maria Incoronata è quindi uno dei tesori di Milano e in virtù della storia della sua unificazione rappresenta un simbolo dell’amore coniugale: non a caso viene considerata uno tra i luoghi più romantici della città.
Dove: corso Garibaldi 116, fermata “Moscova” MM2.